Angioedema: da Ippocrate e Quinke a oggi, tipi e sottotipi di una patologia complessa, non sempre allergica.
Angioedema: da Ippocrate e Quinke a oggi, tipi e
sottotipi di una patologia complessa, non sempre allergica.
Il termine “angioedema”
indica la comparsa di episodi ricorrenti di edema localizzato al sottocute o
alle mucose. Il termine edema compare per la prima
volta in alcuni testi antichi per descrivere la
trasformazione (tumefazione) di
una figura come principale manifestazione di una malattia. Va ricordato che
nell’antichità, le malattie erano spesso considerate come un’espressione punitiva
di provenienza divina nei riguardi dell’uomo. Il primo ad utilizzare il termine
“οίδημα” per descrivere la tumefazione di alcuni organi è stato
Ippocrate (377-460 a.c.). Diversi secoli dopo, l’angioedema viene riconosciuto
come entità nosologica distinta da Quinke (1882). Da allora il termine edema di Quincke o
edema
angioneurotico è stato diffusamente
utilizzato.
![]() |
Angioedema del labbro inferiore |
La causa più frequente di
angioedema è rappresentata da reazioni allergiche mediate dalla attivazione dei
mastociti cutanei o mucosali. In questi casi l’istamina rappresenta il
mediatore chimico più importante. L’attivazione dei mastociti può essere
causata da allergeni alimentari, farmaci,
punture d’insetti, ecc. Questa forma di angioedema si associa
frequentemente ad orticaria e prurito.
Esiste un tipo di angioedema
in assenza di orticaria: esso comprende diverse forme e può essere suddiviso in
due gruppi: angioedema ereditario ed acquisito. Queste forme di angioedema sono
prevalentemente mediate da un altro mediatore chimico, la bradichinina. La bradichinina è un neurotrasmettitore peptidico prodotto
localmente nei tessuti dell'organismo ed è in grado di aumentare la
permeabilità vasale.
Angioedema palpebrale bilaterale |
L’angioedema ereditario (HAE) è una patologia rara, di origine genetica,
dovuta ad un deficit quantitativo o funzionale della proteina C1-INH. La
prevalenza dell’angioedema ereditario è stimata tra 1/50.000 e 1/100.000 mentre
l’incidenza è tra 1:10.000 e 1:50.000 nati vivi. In un 25% dei pazienti, per
causa di mutazioni spontanee, manca una storia familiare. L’angioedema
ereditario si manifesta con episodi ricorrenti di angioedema senza orticaria
che possono interessare la cute, le mucose, l’apparato gastrointestinale e
respiratorio e possono essere potenzialmente letali. Esso è causato da più di 400
mutazioni diverse del gene che codifica la proteina C1-INH. Sono stati
descritti tre tipi di angioedema ereditario:
·Tipo I: è il più comune ed è causato
da una mutazione che rende non funzionale il gene codificante il C1-INH. I pazienti affetti da AE di tipo I presentano
livelli plasmatici di C1-INH ridotto
sotto al 30% del normale ed una riduzione
dei livelli plasmatici di C4. La patologia può essere riconosciuta dosando
i livelli plasmatici o l’attività funzionale di C1-INH.
·Tipo II: è clinicamente indistinguibile dal tipo I ed
è dovuto a mutazioni genetiche che causano un difetto qualitativo del C1-INH. In questa forma di AE le concentrazioni proteiche di C1-INH sono normali o elevate, ma con
ridotta attività funzionale. Le concentrazioni plasmatiche di C4 sono ridotte.
· Tipo III: interessa il sesso
femminile e si aggrava in seguito all’assunzione di contraccettivi
estro-progestinici orali e durante la gravidanza. Questa forma di angioedema insorge
mediamente tra la seconda e la terza decade di vita ed è causata da mutazioni
attivanti il fattore XII della coagulazione con probabile incremento dei
livelli plasmatici di bradichinina.
Angioedema acquisito
Una delle forme più comuni
di angioedema acquisito è associata all’assunzione di farmaci inibitori
dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI-AAE). Essi sono farmaci ampiamente utilizzati come
antiipertensivi e per lo scompenso cardiaco e possono indurre angioedema in
circa l’1% dei pazienti. Gli ACE inibitori inibiscono il catabolismo della
bradichinina che rappresenta, pertanto, il mediatore responsabile di queste
manifestazioni. La sintomatologia solitamente compare dopo alcuni mesi o anni
di latenza dall’inizio del trattamento farmacologico e regredisce dopo la
sospensione del farmaco; tuttavia, in circa il 20% dei pazienti si osservano episodi
di angioedema anche dopo la sospensione farmacologica. Questa forma di
angioedema si localizza abitualmente a livello labiale e periorale, con
possibile interessamento laringeo e potenziale rischio di evoluzione fatale.
![]() |
Angioedema della mano |
Un altro tipo di angioedema
acquisito è determinato dal deficit di C1-INH di origine non genetica. Questa
forma di solito compare dopo la 4° decade di vita e si può associare a
patologie del sangue: gammopatia monoclonale (MGUS) o a patologie
linfoproliferative (Linfoma non Hodgkin). La patogenesi di questa forma di
angioedema può essere riconducibile alla formazione di auto-anticorpi che
inattivano il C1-INH o al fatto che il C1-INH, aderendo ai B linfociti, diventi
insufficiente dal punto di vista funzionale. La diagnosi di questa forma di angioedema
si basa sul dosaggio quantitativo e funzionale
del C1-INH che deve essere inferiore al 50% e sulla riduzione del fattore C4
del complemento. Sono stati inoltre riportati ridotti livelli di C1q e la
presenza di autoanticorpi anti-C1INH.
Infine, esiste un’altra forma
di angioedema acquisito di origine sconosciuta. Esso può essere di tipo
istaminergico con caratteristiche cliniche simili a quelle
dell’orticaria-angioedema e buona risposta al trattamento a lungo termine con anti-istaminici
oppure non istaminergico e si presenta con maggiore frequenza nel sesso
maschile, in soggetti tra i 30 e i 40 anni: i livelli di C1-INH sono nella norma e la
patologia si può manifestare con gravità variabile, interessando
prevalentemente il volto e la zona periorale con risoluzione della sintomatologia entro 48 ore.
Tabella . Le caratteristiche cliniche dell’angioedema istamino-mediato e
dell’angioedema bradichinino-mediato.
Angioedema mediato dall’istamina
|
Angioedema mediato dalla
bradichinina
|
Spesso
cause di tipo allergico (allergeni alimentari, veleno di imenotteri, farmaci,
ecc.).
|
Cause
spesso non identificabili o trattamento con farmaci ACE-inibitori
|
Rapida
insorgenza dell’edema con orticaria e prurito
|
Non
accompagnato da orticaria, non pruriginoso
|
Può
interessare qualsiasi parte del corpo (più comune il coinvolgimento di volto,
cavo orale, laringe, apparato gastrointestinale)
Possibile
evoluzione verso l’anafilassi
|
Storia
clinica di angioedema ricorrente o dolore addominale
Storia
familiare di angioedema nella forma di angioedema ereditario
|
Il trattamento farmacologico dell’ angioedema acuto
Nelle forme
istaminergiche di angioedema la somministrazione di farmaci anti-istaminici di
seconda generazione (cetirizina, ebastina, rupatadina, bilastina ecc.) induce
la risoluzione della sintomatologia. In alcuni casi è opportuno somministrare
corticosteroidi e nelle forme a rischio di anafilassi adrenalina per via
intramuscolare.
Per i casi di angioedema
ereditario di tipo I e II, i pazienti possono essere trattati con terapia
sostitutiva con C1-INH. Sono disponibili diversi preparati (un emoderivato
concentrato, un preparato di C1-INH umano e un preparato di C1-INH umano ricombinante).
Per la terapia sintomatica degli
attacchi acuti di angioedema ereditario può essere utilizzato negli adulti un
decapeptide sintetico (Icatibant) che agisce come
antagonista competitivo e selettivo del recettore della bradichinina tipo 2
(B2). Il trattamento per via e.v. con C1-INH o con Icatibant per via s.c. è attualmente
autorizzato per auto somministrazione.
Un’alternativa
farmacologica, non ancora autorizzata in Italia, è Ecallantide, una proteina
ricombinante che inibisce selettivamente la callicreina. Ecallantide mima
l’azione fisiologica del C1-INH. La somministrazione di Ecallantide riduce la
sintomatologia dell’attacco acuto in 1-4 ore. Per il potenziale rischio di
effetti collaterali, Ecallantide deve essere somministrato in ambiente
ospedaliero, rendendo il suo impiego più complesso rispetto ai prodotti
precedentemente descritti.
Profilassi
In pazienti che possono andare
incontro a possibili eventi scatenanti la comparsa di engioedema (interventi
chirurgici minori o maggiori, manipolazioni odontoiatriche, indagini
endoscopiche, ecc.) si può somministrare un emoderivato concentrato C1-INH e.v.
1 ora prima del possibile evento scatenante.
Spesso si fa ricorso agli androgeni
anabolici 17-alfa-alchilati:l Danazolo a partire da 5 giorni prima fino a 3
giorni dopo il possibile evento scatenante. In alternativa si ricorre alla profilassi con
agenti anti-fibrinolitici: acido tranexamico).
In pazienti con attacchi severi
e/o frequenti ed in quelli nei quali la terapia al bisogno non controlla adeguatamente
la sintomatologia deve essere considerata la profilassi a lungo termine. Questa
profilassi può essere eseguita utilizzando:
- Danazolo (dose minima efficace) monitorando la funzionalità epatica
- Concentrato di C1-INH
- Acido tranexamico
Bibliografia
1) Cicardi M, Suffritti C et al.
Novelties in the Diagnosis and
Treatment of Angioedema. J Investig Allergol
Clin Immunol 2016; 26:212-221.
Commenti
Posta un commento