Allergia e Sport
Le malattie allergiche e lo sport
La pratica dell’attività fisica è fortemente consigliata sia per la popolazione generale che
per i pazienti allergici. Tuttavia essa
può scatenare sintomi respiratori da ostruzione bronchiale (in soggetti con
senza precedente diagnosi di asma), rinite e congiuntivite, dermatiti e persino anafilassi. L’ atopia, è considerata
un fattore di rischio per le suddette condizioni sia nei pazienti che praticano
sport a livello agonistico che non.
Broncocostrizione indotta da esercizio fisico (EIB)
La broncocostrizione indotta da
esercizio fisico è caratterizzata dalla presenza di fiato corto e/o tosse stizzosa
tipica di un’ asma scarsamente controllata. Tuttavia, essa si può riscontrare
anche in soggetti non asmatici ed in
particolare nei bambini, negli atleti, nei pazienti atopici o rinitici ed in alcuni
soggetti affetti da infezioni del tratto respiratorio. Il tipo, la durata e l’intensità
dell’esercizio fisico insieme alle condizioni ambientali rappresentano fattori
critici per la comparsa di EIB. In
questi soggetti, l’iperventilazione di aria fredda e secca induce perdita di acqua
ed incremento dell’ osmolarità delle vie aeree con successivo danno epiteliale e
rilascio di agenti infiammatori. La
diagnosi della EIB si basa su test di funzionalità respiratoria eseguiti prima
e dopo provocazione bronchiale indotta da esercizio fisico.
La EIB è solitamente trattata con farmaci broncodilatatori (beta-2 adrenergici). Nei soggetti asmatici la strategia preventiva più opportuna prevede il controllo completo dell’asma con le terapie standard suggerite dalle linee guida internazionali.
Rinite e congiuntivite
La rinite e la congiuntivite
allergica rappresentano patologie comuni per chi pratica attività fisica. Il
tipo di sport influenza sia il tipo di
sintomi manifestati che il meccanismo fisiopatologico di base (nuotatori,
runners, boxers ecc.). L’esposizione ad allergeni specifici durante l’allenamento
in-door (in ambienti chiusi) o out-door (in ambienti esterni) può scatenare o
esacerbare i sintomi nasali ed oculari ed influenzare la performance atletica.
E’ importante ricordare che rinite e congiuntivite si possono presentare anche
in soggetti non allergici: per esempio è stata riportata una rinite non
allergica con neutrofilia nei nuotatori probabilmente secondaria all’ esposizione
al cloro delle piscine.
L’inalazione di aria fredda può indurre rinite
vasomotoria negli atleti che praticano sport invernali (sci, snow-board ecc.).Il trattamento di queste condizioni non è molto diverso da quello delle rino-congiuntiviti allergiche classiche e si basa sull’uso di farmaci antiistaminici per via orale e glucocorticoidi per via intra-nasale. Bisogna prestare particolare attenzione agli effetti potenzialmente negativi sulla vigilanza ed il tempo di reazione in seguito a terapia con i farmaci anti-istaminici dato che alcuni di essi (specialmente gli anti-istaminici di prima generazione) possono avere effetti sedativi.
Dermatiti
L’ orticaria caratterizzata dalla
comparsa di eruzione eritemato-pomfoide pruriginosa con o senza angioedema (ossia
tumefazione cutanea di alcune parti del corpo come palpebre, labbra ecc.) può comparire in seguito all’ attività fisica. Tali manifestazioni cutanee
possono essere associate anche ad altri fattori dipendenti dal tipo di sport
praticato (pressione esercitata da alcuni strumenti utilizzati per lo sport,
esposizione all’acqua, al freddo, al sole ecc.). Gli strumenti utilizzati per
lo sport cosi come gli indumenti (per es. tute di gomma) possono indurre
reazioni allergiche da contatto ed eczema in soggetti sensibilizzati.
Anafilassi indotta dall’esercizio fisico
L’anafilassi indotta dall’ esercizio
fisico rappresenta una condizione clinica rara e severa che occorre in
associazione all’ attività fisica. Spesso questa condizione si associa ad
allergia alimentare e può presentarsi in caso di combinazione tra esercizio
fisico e assunzione dell’alimento causa di allergia. Pertanto in questi
pazienti è importante effettuare un’ accurata diagnosi di allergia alimentare
sia attraverso le metodiche standard (prick test e dosaggio IgE specifiche per
alimenti) che le nuove tecniche diagnostiche di tipo molecolare. In questi casi
l’alimento causa di allergia alimentare va eliminato completamente dalla dieta e
va evitata l’assunzione di pasti nelle tre ore precedenti l’attività fisica.
Le patologie allergiche negli atleti professionali
Diversi studi hanno dimostrato che negli atleti
professionali le sensibilizzazioni ad allergeni (acari della povere, pollini,
micofiti ecc.) e le patologie allergiche, si presentano più frequentemente che
nella popolazione generale (in ordine decrescente di frequenza: rinite,
congiuntivite, asma, dermatite, anafilassi). Si ipotizza che il meccanismo
fisiopatologico di base è da ricercare all’ effetto combinato dell’esercizio
fisico praticato con intensità e per lungo tempo e l’esposizione a fattori ambientali
(allergeni, inquinanti, aria fredda ecc.) sia sul sistema immunitario che sugli
organi bersaglio. Il trattamento delle
patologie allergiche negli atleti professionali richiede particolare attenzione:
da un lato mira al raggiungimento di un controllo ottimale dei sintomi senza indurre
effetti negativi sulla performance atletica e dall’ altro deve rispettare le
attuali norme anti-doping. Per esempio in questi soggetti la somministrazione
di alcuni farmaci (antiistaminici per os, antileucotrieni per os e steroidi
inalatori) è permessa durante le gare mentre per altri (es. corticosteroidi per
via orale, broncidilatatori ad alte dosi) è proibita.
Links
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1398-9995.2006.01080.x/epdf
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